Il Movimento 5 Stelle non è di sinistra. Ma io ci sto.

[Articolo pubblicato per la prima volta il giorno 23/06/2014 nel sito antoniomessina.it]
Ormai non conto più le volte che amici e conoscenti politicamente collocati a sinistra (qualsiasi cosa voglia dire questa parola) mi hanno chiesto perché mai, col mio passato altrettanto di sinistra, quando si è trattato di uscire dal mio guscio e rituffarmi nel mondo io abbia scelto il Movimento 5 Stelle e non un partito di sinistra. Valeva tutto purché certificato da storia antica e dichiarazioni attuali: dai resti del socialismo al più scatenato dei centri sociali passando per il Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista, Lista Tsipras e chi più ne ha più ne metta.
A ben vedere, la risposta è già nella domanda, cioè nel fatto che, per molti, prima del merito delle questioni viene l’appartenenza. Il tale partito o il tal altro possono agire nel modo più criticabile ma sono comunque preferibili ad altri perché sono “di sinistra”.
Questo tipo di approccio, dopo tanti anni mi è sembrato che presentasse due inconvenienti decisivi. In primo luogo, la concordanza su una visione più o meno complessiva e sistematizzata del mondo è, quando due soggetti muovono da posizioni diverse, il frutto incerto e sempre faticoso di un lungo confronto che (ed è raro che le due condizioni si presentino assieme) richiede indipendenza di giudizio e intelligenza adeguate. In secondo luogo, se il primo passo di un confronto deve essere l’adesione a una visione del mondo, sia pure nella modesta versione proposta dagli attuali partiti di sinistra, è inevitabile che la soluzione dei problemi si allontani, dato che, evidentemente, la discussione non si concentrerà sui problemi stessi ma sull’essere o non essere di sinistra, qualsiasi cosa voglia oggi significare questa parola.
Da ormai dieci anni sto vivendo due esperienze sociali che considero di grande importanza: la partecipazione alla vita di un Gruppo di Acquisto Solidale e l’impegno come socio attivo di Banca Popolare Etica. In entrambi i casi si tratta di associazioni caratterizzate da principi forti e da una pratica coerente, ma trasversali, cioè con la presenza di persone con convinzioni politiche, religiose e d’altro genere anche molto diverse fra loro. Eppure, alcune convinzioni generali condivise e, per così dire, pre-ideologiche, permettono di camminare fianco a fianco. E, si badi, non si tratta di cose piccole o decisioni superficiali. Al contrario, ci si mette in gioco per contribuire alla realizzazione di obiettivi importanti, addirittura di un nuovo modello di sviluppo, di un mondo dove le persone considerino le conseguenze non economiche delle proprie azioni economiche e dove si scelga di vivere sapendo che l’interesse più alto è quello di tutti.
Ecco, per me il Movimento 5 Stelle rappresenta un’occasione di trasversalità, dove ognuno è poi libero di coltivare una sua dimensione che gli corrisponda in modo più integrale. Ora è così e, come nel caso dei GAS e di Banca Etica, spero che lo rimanga. A mio avviso, infatti, un altro grande errore dei partiti di sinistra è stato quello di pretendere di abbracciare l’interezza dell’individuo. Oltre che sbagliato, questo può essere perfino pericoloso come, del resto, dimostrano varie aberrazioni della storia.
Ognuno è di sinistra a modo suo. Per me esserlo significa rispettare gli altri, essere onesti, costruire delle regole che diano certezze, dare a tutti l’opportunità di vivere pienamente e farsi carico di chi ha meno possibilità, rispettare l’individuo e pensare al collettivo. Credo che tutte queste cose, almeno oggi, trovino cittadinanza nel Movimento 5 Stelle. Altre persone porteranno esperienze diverse dalle mie. Finché lavoreremo concretamente per una soluzione dei problemi comuni, facendo discendere proposte e azioni dal libero convincimento e dal disinteresse, potremo camminare assieme.
Naturalmente, non è mia intenzione eludere il problema ossessivamente sollevato della “democrazia interna” e del preteso ruolo direttoriale di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Ma in un prossimo articolo. Intanto, a proposito di destra, centro e sinistra, godetevi questa bella canzone di Franco Battiato.

https://www.youtube.com/watch?v=kDAJDNP6yUg
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