
A rendere unico Jean-Baptiste Grenouille nel panorama letterario è la sua irrimediabile e assoluta solitudine. Il personaggio principale del romanzo Il profumo non ha odore. Questa sua caratteristica lo rende un diverso ma, a me sembra, differente da altre celebri figure di esiliati, emarginati, incompresi. L’assenza di odore, infatti, non cancella Grenouille alla vista ma lo rende invisibile alla coscienza degli altri. Le persone che incontra lo vedono con gli occhi, approfittano della sua abilità, sfruttano la sua forza fisica o usano la sua esperienza da eremita, ma non lo percepiscono davvero, non ne avvertono la presenza, lo dimenticano subito. Non ha odore, dunque non c’è.
Un frettoloso ripasso a memoria mi fa pensare che gli innumerevoli diversi presenti nella letteratura, invece, siano accomunati dal fatto che gli altri si relazionano con la loro diversità. Si tratti di deriderli, di evitarli, di amarli follemente oppure di opprimerli, fra il diverso e gli altri esiste un’interazione. Il percorso di Grenouille, così, risulta anomalo e originale perché assolutamente separato dal mondo in cui vive. Grenouille non è il brutto anatroccolo, prima deriso e poi ammirato. Non è la Sirenetta, interiormente combattuta e contesa da due mondi. Non è Gregor Samsa, tollerato da quella sua famiglia che, però, si volge dall’altra parte per non vedere l’insetto nel quale Gregor si è trasformato. Non è Don Chisciotte, attorno al quale gravitano inconsapevolmente tutti coloro che lo deridono o lo tutelano suo malgrado.
L’elenco potrebbe continuare: Quasimodo, Rigoletto, la Bestia … Aggiungo soltanto che Grenouille non è neppure Achab. L’ossessione (uccidere la balena bianca, creare il profumo che permetta di dominare il cuore degli uomini) è un lato che condividono, ma è il solo. Achab è in lotta con Moby Dick ma anche col suo equipaggio, che sottomette completamente ed al quale non riconosce altro ruolo che quello di servire il delirio del suo capitano. Grenouille, invece, è sempre, irrimediabilmente, solo. Gli altri lo percepiscono nella misura in cui egli decide che ciò avvenga, per gioco, esperimento o per un tornaconto preciso. L’impossibilità di comunicare coi suoi simili alla fine sconfigge Grenouille che, consapevolmente, decide di concludere la sua esperienza di quel mondo che non lo conosce.
[In forma leggermente diversa, questo articolo apparve per la prima volta il 20/11/2012 nel sito antoniomessina.it]
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