Nelle maglie del mio sito c’è un foro (stenopeico)

Rappresentazione del funzionamento del foro stenopeico

[Articolo pubblicato, con lievi differenze, per la prima volta il giorno 16/07/2013 nel sito antoniomessina.it]
Seguendo i consigli dei miei tre “angeli custodi” informatici, cioè Antonio Bonacchi, Alberto Balducci e Michele Catozzi, dall’inizio di questo mese di luglio 2013 sono tornato a avventurarmi nella rilevazione statistica degli accessi al sito www.antoniomessina.it.
La prima curiosità che mi son voluto togliere è stata quella relativa al totale giornaliero dei visitatori “unici”, cioè quante persone hanno visualizzato, di giorno in giorno, una o più pagine del mio sito.
Non mi aspettavo di sicuro grandi cifre, tuttavia la decina di persone che (in media!) passano ogni giorno da antoniomessina.it mi pare che possa giustificare la facilità con la quale ho tenuto a freno grida di gioia, salti ed altre consimili manifestazioni di esultanza.
Superata la lieve delusione, ignaro di quel che mi preparava l’avvenire, mi sono voluto togliere un’altra curiosità: quale pagina del sito aveva attirato di più l’attenzione? Un articolo del blog? Un racconto? La presentazione dell’ultima stesura del mio romanzo Un anno a Mussulmano?
Ebbene: grazie al sofisticato programma che elabora le statistiche degli accessi al sito posso rendere noto che oltre il 49% dei visitatori ci è finito cercando notizie sulla macchina fotografica a foro stenopeico. Dunque non per un mio racconto, non per un mio romanzo, non per una mia poesia e neppure per i racconti, i romanzi e le poesie scritti da altri autori che ho, con piacere, ospitato nel mio sito. No, la metà dei visitatori finora registrati è finita nel sito per errore e cercando tutt’altro che letteratura o opinioni di argomento cultural-politico. Cercava, trovandole, informazioni sulla macchina fotografica a foro stenopeico. Grazie alla pagina redatta dal mio amico Pasquale Aiello (la trovi cliccando qui) si può perfino sapere come costruirsene una da soli, usando materiali che ci si può procurare facilmente e sostenendo costi prossimi allo zero.
Smaltita la delusione e concluso l’esame delle mie statistiche, la domanda che più mi è ronzata in capo è stata questa: chi avrebbe mai detto che ogni giorno cinque o sei persone cercano informazioni sul foro stenopeico? E soprattutto: cosa mai vorrà dire “stenopeico”?

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