[In forma leggermente diversa, questo articolo apparve per la prima volta il giorno 03/01/2013 nel sito antoniomessina.it]
Sperando di distrarmi dalle difficoltà quotidiane e dalle miserie della politica italiana, mi sono avventurato nella visione dei 91 gol realizzati dal calciatore Lionel Messi nel 2012. Dopo una decina di minuti (tanti ne occorrevano per vedere tutte le oltre novanta reti) sono andato a cercare qualche filmato di Roberto Baggio.
Se bastassero i numeri a colpire l’immaginazione, le statistiche susciterebbero un entusiasmo incontrollabile, la gente farebbe la coda per procurarsele e scenderebbe in strada cantando. I caroselli di auto sarebbero avvolti da un coro di clacson mentre i passeggeri che si sporgono dai finestrini, con una mano sventolerebbero le bandiere e con l’altra il Guinness dei primati o, meglio ancora, uno degli annuari pubblicati dalle federazioni sportive che riportano l’elenco delle migliori prestazioni stagionali. Invece non è così. Quello che incanta è il momento magico nel quale l’atleta si esprime a un livello superiore, l’istante in cui lo spettatore vede qualcosa che, prima, non aveva neppure immaginato. Quello che si imprime nella memoria è il gesto che ci restituisce il senso di meraviglia che abbiamo provato soltanto da bambini, quando ci si sorprendeva per le piccole e grandi scoperte della vita.
Ho visto tutti i 91 gol realizzati da Messi nel 2012. Qualche rigore, più d’una rete segnata a porta vuota, un paio di pallonetti e tanti tiri che sembravano sempre lo stesso. Nessuna marcatura che stupisca per l’invenzione, la fantasia. Riconosciuta a Messi una notevole precisione al tiro, chi ha potuto ammirare Maradona o Roberto Baggio non può fare a meno di avvertire una sottile nostalgia.
Di Maradona paragonato a Messi scrissi già. Oggi chiudo ricordando due reti spettacolari di Baggio. La prima è una punizione in cui al pallone è impressa una traiettoria incomprensibile agli umani. La seconda (dal secondo 17 del filmato) è un capolavoro di fine carriera, lo stesso tocco morbido e sorprendente dei suoi vent’anni. Buona visione.
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