Scaffali, arrampicata e Partito Democratico

[Articolo pubblicato per la prima volta il giorno 06/03/2013 nel sito antoniomessina.it]
Ci sono cose che so di non saper fare ancora prima di provare a farle, tanto che, appunto, neppure ci provo. Per esempio, a causa di un problema alla schiena non potrò mai correre la maratona. Lo sognavo da ragazzo. Non posso. Pazienza.
Ce ne sono altre che non sapevo di saper fare finché non ho provato. Nella foto, per esempio, il mio ultimo lavoretto di falegnameria.
E per finire, ci sono quelle che ho scoperto di non saper fare dopo aver provato a farle. In gioventù tentai l’arrampicata libera smettendo prima di cominciare. Nel senso letterale, cioè non riuscii neppure a superare il primo semplice passaggio.
Questa carrellata di ovvietà mi è venuta alla mente dopo aver seguito la relazione di Pierluigi Bersani alla riunione di oggi della direzione del Partito Democratico. Bersani ha detto varie cose: che pubblicheranno i progetti di legge in rete; che non sono possibili accordi con la destra berlusconiana; ha letto il programma del PD. Come accade, qualcosa può essere condiviso ed altro no.
Il collegamento fra le mie esperienze di vita e la relazione di Bersani nasce da una considerazione. Io, quando scopro di non saper fare una cosa, non la ripeto e, soprattutto, non chiedo ad altri di darmi fiducia, per esempio finanziando una mia spedizione verso la cima del Monte Bianco. La cosiddetta “classe politica”, al contrario, ripropone se stessa a prescindere dai risultati, tale e quale quei manager che si attribuiscono premi e buonuscite anche se l’azienda è tracollata.
Come ho già ricordato in un altro articolo, il debito pubblico italiano a novembre 2012 ha toccato il massimo storico di 2.020,668 miliardi di euro. Colpa di chi ha governato la nostra Repubblica, evidentemente, e di chi non ha saputo (né voluto, come reso evidente dalla celebre dichiarazione di Luciano Violante del 28 febbraio 2002, disponibile qui in video e qui, a pagina 75, nel resoconto stenografico ufficiale) fare opposizione.
Qualsiasi proposta non è credibile se non lo è anche chi la avanza. Così, a mio parere, onestà vorrebbe che anche Bersani si dedicasse agli scaffali e lasciasse perdere l’arrampicata. Ma non accadrà. Il motivo? L’ha spiegato lui stesso nella relazione. Ha detto a un certo punto: “Il Movimento 5 Stelle si aspetta un’autodistruzione del sistema politico?”
Autodistruzione? Ma certo che no.

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