
[Articolo pubblicato con lievi differenze per la prima volta il giorno 04/07/2013 nel sito antoniomessina.it]
In un gradevole libretto di Alan Bennet, da me sfogliato ormai dieci anni fa, lessi con grande divertimento questo passaggio:
“Sapevo che aveva investito dei soldi presso la Abbey National, i cui dépliant multicolori mi arrivavano periodicamente con la posta, pieni di famigliole felici che varcano la soglia della loro casa per cominciare una beata vita di mutui.” (BENNET, Alan, La signora nel furgone, Milano, Adelphi, 2003, p. 76)
La Abbey National è una banca inglese specializzata nei mutui immobiliari. Per qualche anno operò anche in Italia e, a dirla tutta, uno dei due motivi per cui il passo di Bennet mi divertì era che anch’io (prima che nascesse Banca Etica!) mi ero indebitato con la Abbey. Il secondo motivo era l’immagine evocata. Si tratti di mutui, finanziamenti o cessioni del quinto dello stipendio, infatti, le foto che appaiono nei pieghevoli pubblicitari delle società finanziarie mostrano sempre persone o addirittura famiglie intere inspiegabilmente felici, con denti bianchissimi mostrati fino ai molari, per il fatto di essersi indebitate un altro po’.
Il passo di Bennet è riaffiorato alla mia memoria dopo aver letto le reazioni entusiastiche del Presidente del Consiglio Enrico Letta alla notizia che l’Unione Europea considererà (parola di José Barroso, Presidente della Commissione Europea) “di consentire deviazioni temporanee del deficit strutturale dal suo percorso verso l’obiettivo di medio termine”. Tradotto: a certe condizioni, gli Stati potranno spendere soldi per realizzare investimenti pubblici con impatto provato sulle finanze pubbliche.
Premesso quanto sopra, sono qui a chiedere aiuto a chiunque sappia darmelo rispondendo a queste domande:
1) Enrico Letta lo sa che il debito pubblico italiano ha superato i 2.041 miliardi di euro?
2) Enrico Letta ha capito che quando si parla di “impatto provato sulle finanze pubbliche” si intendono investimenti che migliorino lo stato delle finanze pubbliche e non certo, per esempio, la spesa senza ritorno per l’acquisto di navi e bombardieri militari?
3) Enrico Letta, si tratti di comprare aerei da caccia, traforare la Val di Susa o, con inspiegabile rigurgito di buon senso, migliorare l’efficienza energetica degli edifici, è a conoscenza del fatto che per spendere soldi bisogna averne? (vedi quesito 1)
4) e soprattutto: in una situazione come quella dell’Italia, si può sapere che cosa ha da ridere Enrico Letta?
Attendo risposte, grato in anticipo a chi vorrà darmene.