Caro canone

Cercando come vedere un film su Internet, oggi m’è venuto da pensare al cosiddetto “canone televisivo”, cioè il pagamento dovuto da parte di chi possiede “uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive” per finanziare il funzionamento della televisione di Stato, cioè la RAI.
Si sa, il pagamento di tasse, imposte, accise e altre gabelle variamente denominate non ha mai riscosso particolari entusiasmi ma mi azzardo a dire che il pagamento del “canone RAI” è sempre stato fra i più mal sopportati tanto che, essendo piuttosto facile sottrarsi al pagamento, a sottrarsi erano in molti (e immagino che molti siano ancora adesso, sebbene oggi sia un po’ meno facile).
Nei discorsi che ascoltavo sin da piccolino l’evasione del canone era giustificata con considerazioni sulla scarsa qualità dei programmi, sulla televisione al servizio del potere e su altri argomenti che, sostanzialmente, affermavano che le trasmissioni televisive della RAI non meritavano la spesa. Non mancavano, poi, racconti di furbizie per eludere i controlli, con tanto di televisori nascosti nell’armadio come un amante da non far cogliere in flagrante.
Nel corso degli anni, ovviamente, l’importo del canone RAI è cambiato, fino ad arrivare ai 90 euro (all’anno, cioè € 7,50 al mese) dei giorni nostri. Io il canone non lo pago ma non sono un evasore. Non ho apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive. Però dispongo di una connessione Internet (che non è soggetta a canone) e tramite quella posso vedere tutti i film che voglio. Beh, non proprio tutti, dato che quello delle piattaforme di intrattenimento video è un mercato libero ed aperto, popolato da numerosi soggetti forniti ciascuno di un proprio portafoglio di film e serie nonché, naturalmente, di una propria procedura di registrazione con l’amata coppia “utente-password”. Dunque, o ci si sposa con una piattaforma così come si fa con l’automobile, oppure ci si rassegna a registrarsi a tutte quelle dove si trova il film che di volta in volta ci interessa.
C’è di bello che, essendo quel mercato libero ed aperto, la concorrenza genera il suo effetto inesorabile di livellamento dei prezzi verso il basso, con gran vantaggio del consumatore, come è evidente facendosi due conti. Netflix (abbonamento Base) costa € 7,99 al mese. L’iscrizione ad Amazon Prime costa € 3,99 al mese ai quali va aggiunto il costo del “noleggio” dei film non offerti gratuitamente, cioè, di solito, quelli che vuoi vedere. Se ti interessa lo sport, l’abbonamento a DAZN costa € 29,99 al mese. Su TIM Vision lo sport costa la stessa cifra e se vuoi vedere anche dei film devi pagare altri € 6,99. Apple TV funziona come Amazon Prime: € 4,99 al mese, più il costo dei film proposti a pagamento. Se si cercano film “diversi”, cioè prodotti in paesi che non siano USA e Gran Bretagna, si può ricorrere a MUBI (€ 9,99 al mese). Infinity costa 6,99 al mese. Rakuten TV offre contenuti gratis e altri a pagamento per il noleggio, senza canoni mensili fissi. Poi ce ne sono altri. Insomma: un po’ di sport di DAZN (o Now TV), una bella serie Netflix, un giallettino su Amazon e un Rohmer d’annata su MUBI … € 60 al mese e siamo a posto.

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