A volte, ovviamente, mi sono divertito a condividere sciocchezze divertenti o, magari, a proporre in modo divertente pensieri che, in fondo, non lo erano. Riunisco di seguito le occasioni in cui l’ho fatto.
(14 novembre 2023)
Che ci crediate o no, quella che vedete in foto è una lampada in vendita in un negozio a due passi da dove abito. Più che la forma inconsueta, a stupirmi è il pensiero che un’intera filiera (ideatore, produttore, distributore e commerciante) abbia confidato di ottenere il proprio pane quotidiano anche grazie ad essa.
(1° novembre 2023)
C’è quasi sempre anche un altro modo per risolvere i problemi. Ricordo una collega che, come sostitutivo del pasto, assumeva una bevanda proteica. Poi ci inzuppava i biscotti.
(11 settembre 2023)
Per fare concorrenza a Chat GPT, dalla Cina arriva Ernie Bot, un chatbot basato sull’intelligenza artificiale approvato dal Governo di Pechino. Si potrà scaricare insieme alle istruzioni per la fisioterapia.
(16 agosto 2023)
Un team di ingegneri ha prodotto un intero romanzo usando l’Intelligenza Artificiale. La risposta generata dall’Intelligenza Artificiale degli editori è stata: “Le faremo sapere.”
(8 agosto 2023)
Caso vuole che apra il sito di Sky Sport il giorno dopo aver riletto alcuni numeri di un settimanale satirico che ospitava la celebre rubrica “Chissenefrega”.
(16 agosto 2022)
Dalla rivista “Storia illustrata”, numero di settembre 1973, rubrica “Cent’anni fa”: “30 settembre 1873 – Vive proteste in tutti i giornali clericali perché il governo, causa l’epidemia di colera, ha vietato i pellegrinaggi religiosi.”
(16 novembre 2022)
Mia moglie, oltre a scrivere poesia, ne legge molta. Di un poeta del quale ha appena letto l’opera omnia, mi ha detto che l’opera migliore, la più sentita e autentica, è quella scritta dopo la morte della moglie. Leggerò anch’io per farmi un’opinione. Intanto ho chiuso a chiave il cassetto coi coltelli.
(25 giugno 2022)
Rivedo la stesura di un mio romanzo. Passo a Marina dei fogli per un suo parere. Non li legge ma fa caldo e li usa per sventolarsi. Poi c’è chi dice che l’arte è inutile.
(11 marzo 2022)
Siamo sinceri: chi mai avrebbe potuto immaginare che per debellare pandemia e cambiamento climatico bastava invadere l’Ucraina?
(16 gennaio 2022)
Cammino per la via centrale di Chiaravalle (AN) e il cartello esposto da un negozio (“E’ severamente vietato …”) mi ricorda che vivo nel paese del pressappoco, quello dove scrivere “è vietato” non è sufficiente, bisogna scrivere “severamente vietato” o perfino “assolutamente”, lasciando immaginare che si potrebbe vietare “dolcemente” o “relativamente”, con esiti imprevedibili e con buona pace della lingua italiana.
(11 gennaio 2022)
Dopo una giornata con la FFP2, a mettere la chirurgica m’è sembrato di affacciarmi dal balcone della baita.
(1° gennaio 2022)
Aver in gioventù studiato, sia pure poco e male, il greco antico mi consente oggi di iniziare l’anno rivolgendo a tutti un messaggio di incoraggiamento motivato. La omicron è la quindicesima lettera dell’alfabeto. Altre nove e arriveremo all’ultima. Con la variante omega ne saremo fuori.
(4 dicembre 2021)
Nel settimo incontro valido per il Campionato del Mondo di scacchi, il detentore Magnus Carlsen e lo sfidante Ian Nepomniachtchi hanno giocato per complessive otto ore e mezza durante le quali Carlsen ha mosso i suoi pezzi 136 volte. In tre occasioni la mossa era quella che avrei fatto io. So’ soddisfazioni.
(23 novembre 2021)
(Cominciando più o meno a sei anni …)
Sono vestito. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho le monete che mi ha dato mamma. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho le monete che mi ha dato mamma e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho un biglietto da mille lire che mi ha dato mamma e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli con un po’ del mio stipendio e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, la tessera sanitaria, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, la tessera sanitaria, il telefono cellulare, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, la tessera sanitaria, il telefono cellulare, gli occhiali da presbite, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, la tessera sanitaria, il telefono cellulare, gli occhiali da presbite, la mascherina chirurgica, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Sono vestito. In tasca ho il portafogli, il bancomat, la patente, la carta di credito, la tessera sanitaria, il telefono cellulare, gli occhiali da presbite, la mascherina chirurgica, il green pass, le chiavi della macchina e le chiavi di casa. Posso uscire.
Per Natale chiedo a mia moglie se mi regala un trolley.
(22 luglio 2021)
Se la causa va male, entrano in gioco le sinergie.
(3 luglio 2021)
Oggi, Pesaro, Centro vaccini Covid 19. Ormai viviamo di varianti.
(28 maggio 2021)
Molti mi dicono che sono troppo sentimentale eppure spero davvero, un giorno, di trovare un consolante negozio di tende in compagnia.
(25 febbraio 2021)
Una notizia di questi giorni mi spinge a riproporre la mia disponibilità a sostituire Mario Draghi nell’incarico di Presidente del Consiglio se, in futuro, fosse necessario un ulteriore cambio di passo.
Come avrete già compreso, mi riferisco al (parziale) “copia incolla” di un testo dell’economista Francesco Giavazzi nel discorso con cui Draghi ha chiesto la fiducia al nuovo Governo da lui presieduto.
In sostanza: oltre ad essere anch’io un giocatore di scacchi online, a copiare sono molto più bravo di Draghi, come testimonia un episodio del mio curriculum, episodio che all’epoca non mi fece onore, più avanti cercai di dimenticare e finalmente, ormai entrato nella terza età, ricordo con la riprovevole indulgenza degli anziani nei confronti delle “marachelle” di gioventù.
Quinto ginnasio (secondo anno delle medie superiori, per chi non avesse frequentato il liceo classico); traduzione in classe dal greco; io che occupo il posto più vicino alla cattedra nel primo banco che è pure disposto perpendicolarmente agli altri, cosicché l’unico contatto con il resto degli studenti è il mio compagno di banco Paolo Fioretti. A differenza di me, Paolo è uno che studia e riesce a barcamenarsi pure col greco, sebbene la sua prima passione siano le materie scientifiche. Insomma, a tradurre è più bravo e più veloce di me e va a finire che copio dalla prima all’ultima riga. Però sono bravo in italiano, certe frasi mi sembrano poco scorrevoli e anche per non scrivere esattamente lo stesso testo modifico qualche costruzione, scelgo sinonimi, armonizzo i periodi fra loro.
Passato qualche giorno, la professoressa Iole Rossi entra in classe sventolando i compiti in classe e pronunciando la frase, tanto storica quanto esplicativa: “Incredibile ma vero: Messina il migliore di tutti!” Paolo aveva preso 7 ed io 8 e mezzo.
Ecco, a me una cosa come quella di Draghi non capiterebbe. Se il Paese mi chiamerà, sono pronto a rispondere.
(14 febbraio 2021)
Oggi, ospite in una casa dove, a differenza che nella mia, c’è la televisione, in due minuti di telegiornale ho appreso che Draghi ha raccomandato unità, che i 5 Stelle si impegneranno per conservare le misure qualificanti del precedente governo, che la Lega si impegnerà perché il nuovo governo agisca in discontinuità rispetto al precedente, che il PD starà nel Governo con le proprie idee e che indicherà soltanto sottosegretarie donne, che Forza Italia… Non fosse che sono un italiano che vive in Italia, sarebbe anche divertente stare a guardare che succede.
(29 gennaio 2021)
Ma vi ricordate di quando, per descrivere la condizione umana, si ricorreva alla metafora del viaggio?
[Nota: la considerazione è spiritosa se calata nel contesto. Erano tempi di pandemia e confinamento, o lock down che dir si volesse]
(12 gennaio 2021)
Riapro Facebook dopo giorni. 89 notifiche da leggere. Mi sa che lo richiudo.
(8 agosto 2020)
Fra i percorsi abituali delle mie camminate, uno in particolare mi fa transitare dalle parti del cimitero, di strada per arrivare alle periferie più verdi e ad una grande area sportiva. Cosicché, ogni volta che passo da lì, scorrono davanti ai miei occhi decine di manifesti mortuari. Com’è d’uso da qualche anno, molti di questi manifesti includono una foto della persona deceduta. Quelle foto, mi pare, costituiscono una delle prove più evidenti di come l’evento della morte, tanto temuto e a cui qualcuno finge di prepararsi, sia per quasi tutti sostanzialmente inaspettato.
(5 giugno 2020)
Una nuova puntata de “I misteri della stampa locale”.
(29 aprile 2020)
Anche oggi niente di nuovo. Ho scritto una email a un amico, l’ho iniziata con “brevemente”, prima di inviarla l’ho riletta, ho tolto “brevemente” e l’ho spedita.
(9 aprile 2020)
Un istituto di ricerca ha verificato con diverse misurazioni che il Covid-19 può arrivare a 4, a 6 e ad 8 metri. Poi gli si è rotta la fionda.
(9 aprile 2020)
Sarà l’età, la quarantena o il virus…. Fatto sta che la mia attenzione mostra delle crepe.
(4 aprile 2020)
Libreria di casa. Prima e dopo il Covid-19.
(2 aprile 2020)
Stamattina, tornando a casa, una signora mi ha sorriso. Deve aver scambiato la mia mascherina per quella di qualcun altro.
(22 dicembre 2019)
A tutti coloro che in questi giorni si lamentano di dover dire cento volte “Buon Natale e Felice Anno Nuovo”, segnalo la possibilità di considerare la benevolenza del caso che ha collocato le due ricorrenze a soli sette giorni di distanza.
(23 novembre 2019)
Riunione soci Banca Etica. Capito per caso accanto al coordinatore dei soci di Como. Apprendo che se nascessi di nuovo all’Ospedale Sant’Anna, oggi sarei nato a San Fermo della Battaglia. Pensate a quanto inchiostro ho risparmiato in sessant’anni.
(7 agosto 2019)
Sono andato dalla nutrizionista e le ho detto: “Patteggiamo”.
(31 dicembre 2016)
Ieri ultimo concerto dei Pooh. Da oggi sono i Fooh.
(14 ottobre 2016)
Lo sport di mia moglie è informarsi sugli orari delle palestre.